Pagine

martedì 21 aprile 2015

Il concerto di Primavera

La neve caduta nella notte che imbianca le cime a contorno della valla della Taro non sembra parlare di Primavera, ma ciononostante gli uccelli hanno fatto sentire le loro note nel corso dell'escursione dedicata al canto degli uccelli, domenica 19 Aprile.
Un piccolo gruppo di appassionati, convenuti dalla città e da varie parti della provincia, ha potuto ascoltare i canti di varie specie, da quelle stanziali, a loro agio anche in una giornata fredda come questa, come tordela, pettirosso, tordo bottaccio, merlo, cinciallegra, cinciabigia e rampichino, ai precoci migratori transahariani che hanno sfidato impavidi i rigori di questo colpo di coda dell'inverno, come il cuculo, l'upupa, il codirosso comune e il raro, ma nella Riserva molto abbondante, luì bianco.
Il canto degli uccelli è un segnale con cui i pennuti marcano il territorio, ma non tutti gli uccelli lo fanno: abbiamo anche udito il "tambureggiare" del picchio rosso maggiore sul tronco degli alberi, segnale che utilizza al posto del canto per lo stesso scopo, e il volo a festoni della poiana, con cui questo rapace marca il territorio a grande distanza, verso i suoi simili dotati di vista molto acuta.
E non sono mancati nemmeno i segni di marcatura territoriale di qualche mammifero: i fregoni del capriolo, scortecciature sul tronco degli arbusti, e la "fatta" di un lupo, marcatura... odorosa.



Nessun commento:

Posta un commento